Gigante, pensaci tuuu!!!

Un'effigie raffigurante Ettore in concerto
Avete mai avuto la sensazione di essere fermi, immobili, cristallizzati? Ecco, è esattamente quello che provo io in questo momento. Davanti a me vedo una muraglia altissima fatta di giorni uno uguale all'altro, mi vedo immersa in una poltiglia atemporale, che nella mia testa assume la forma di una simpatica Lava Lamp viola. Non sopporto lo spiacevole sentore che mi coglie soprattutto in momenti come questi, e raggiunge picchi spaventosi, non so precisamente perché, intorno al giorno del mio compleanno (11 giugno): ho avuto la fortuna di nascere nel periodo dell'anno che più detesto e forse questo fattore influisce un tantino, insieme al fatto che per me tarda primavera= inerzia più totale. Sono quindi combattuta tra scrollarmi di dosso questa terribile pigrizia o abbandonarmi al fato e crogiolarmi e rosolarmi nell'ozio più sfrenato. A peggiorare la situazione c'è il fatto che, con i miei sette esami E MEZZO( più tesi) alla laurea,  mi sento come uno studente scioperato dell'Ottocento, con la differenza che io, quest'estate, non andrò in Grand Tour con i soldi del papi. Aggiungi pizzaioli molesti e svariate pieghe de panza (accompagnate da fame nervosa) e si cade in una patetica crisi pre-adolescenziale in notevole ritardo. Il compagno ideale per riportarmi sulla retta via in momenti del genere è il caro Italo Svevo. Perché non son nata Ettore Schmitz?!? Alla fine lui è un po' il mio alter ego, solo spaventosamente geniale e baffuto. E poi io sarei un personaggio sveviano perfetto: deficiente nell'intelligenza (T'oh, me so pure fatta un mezzo complimento! Per i prossimi sei mesi può bastare), dotata di una tempistica penosa e di un egoismo assolutamente nella media umana, mi nutro di improbabili sogni di vanagloria e intanto mi lascio trascinare dagli eventi, e devo dire che qualche paradossale "colpaccio" alla Zeno, per il momento, mi manca. Sono più un Brentani. A volte ritorno col pensiero ad alcune frasi dello Svevino:  "è un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente" A Schmi', c'ho la coda de paglia. Insomma, finché c'è Ettore che mi spiega un po' di cose sulla mia natura e su quella del genere umano, non mi posso lamentare (e in fondo mi dispiace, perché  mi diverto a spaccare le palle al prossimo con le mie frequenti lagne), ma, quando chiudo il "Meridiano", ecco l'ansia farsi docile e subdolo pappagallino e accompagnarmi, appollaiata sulla mia spalla, per tutta la giornata. Probabilmente domani, in un'illuminazione improvvisa per qualcosa di poco conto, cambierò idea, e per qualche ora mi sentirò in pace con il mondo e con me stessa, poi presto tornerò all'irrequietezza. Intanto ho già notato che, tra la massa informe dei miei capellacci scuri, ha fatto capolino un riccio a cavatappi veramente ben formato: era tanto tempo che un riccio simile non passava di qui, e lo interpreto arbitrariamente come un buon auspicio.
Cleo

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4 commenti:

Sad ha detto...

oddio gio XDDDDDDDDDDDDD sto a morì! ahahahahahah col ricciolo "fugace" poi hai proprio chiuso in bellezza

Elizabeth ha detto...

Ma perchè scrivo ancora su questo blog???Il mio contributo, al cospetto di tutto ciò, è nullo!

Cleo ha detto...

Giu', ma cosa dici mai! la mia idea migliore è stata proprio quella di reclutarti!!! ^__^

Elizabeth ha detto...

Lacrimuccia moment... :')

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